E’ il risultato di uno studio Usa su oltre un milione di persone. I giovani sono più insoddisfatti se passano più tempo a usare dispositivi digitali. La chiave non è l’astinenza da Facebook, dal web o dalle chat, ma la necessità di limitarne l’uso a una-due ore al giorno
Adolescenti, passare molto tempo sullo smartphone non li rende più felici
PIU’ TEMPO i giovani passano incollati ai loro smartphone meno sono felici. L’avevamo intuito? Forse sì. Ma ora lo conferma uno studio che ha analizzato in particolare proprio la relazione tra adolescenti, benessere psicologico e screen-time, cioè il tempo trascorso davanti a schermi digitali, chattando, giocando o navigando su internet. Non si tratta di una piccola indagine, visto che gli autori, psicologi dell’università di San Diego e della Georgia, hanno utilizzato i dati del Monitoring the Future (MtF), un sondaggio nazionale Usa, in corso da decenni e finanziato dal governo, che analizza comportamenti, abitudini e valori di oltre un milione di studenti dell’8°, 10° e 12° anno di scuola (14, 16 e 18 anni), sottoponendo ai ragazzi domande sul tempo passato su cellulari, tablet e computer, sulla qualità e quantità delle loro interazioni sociali (quelle nel mondo reale) , e sulla loro felicità in generale.
Più nel dettaglio, la ricerca, pubblicate su Emotion, una delle riviste dell’associazione degli psicologi americani, ha avuto due obiettivi: il primo, documentare sulla base di quanto riferito dagli stessi adolescenti, il trend del benessere psicologico (inteso come felicità, autostima, soddisfazione di se stessi, soddisfazione della vita..) a partire dal 1991. Il secondo: indagare i possibili meccanismi che sottostanno all’andamento nel tempo della felicità percepita, focalizzandosi in particolare sul tempo passato davanti allo schermo.
IL DECLINO DELLA FELICITÀ
La soddisfazione per la vita, l’autostima e dunque la felicità sono crollati dopo il 2012. Non a caso secondo gli autori: “Questo è l’anno in cui la percentuale di americani in possesso di uno smartphone è ha superato il 50% – ha commentato Jean M. Twenge, co-autore dello studio e professore di psicologia a San Diego – .Di gran lunga il più grande cambiamento nella vita dei ragazzi tra il 2012 e il 2016 è stato l’aumento della quantità di tempo trascorso sui dispositivi digitali e il conseguente declino delle attività sociali e del sonno. L’avvento dello smartphone è la spiegazione più plausibile – dice – dell’improvviso declino del benessere psicologico degli adolescenti”.
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