L’avvocato: “Il mio cliente non poteva ingiustamente accedere al credito”
Per la prima volta in Italia viene riconosciuta la responsabilità aggravata a una banca che ha segnalato per errore un cliente alla Centrale Rischi. “Uno dei poteri che hanno le banche – ha spiegato alla trasmissione “Il Potere” in onda su Telenord l’avvocato Teo Tirelli che ha seguito il procedimento per conto del cliente – è quello relativo alla gestione delle informazioni. Le banche devono comunicare i flussi dei rapporti che hanno in essere con i loro clienti, ad esempio quelli relativi ai prestiti, e li segnalano alla Centrale Rischi. Si tratta di una banca dati della Banca d’Italia che recepisce le informazioni che arrivano dagli istituti italiani e li mette insieme in una grande banca dati che è di accesso alle banche stesse. Attraverso questa le banche sanno quali soggetti hanno già ottenuti finanziamenti, e anche l’andamento dei rapporti che vengono suddivisi in varie categorie, vengono indicati quello normali, fisiologici, con l’indicazione dell’ammontare e dei garanti, e i rapporti che hanno delle criticità, che vanno in sofferenza. In questo modo gli altri istituti lo sanno e possono bloccare i rapporti con questi clienti”.
Nel caso seguito dall’avvocato Tirelli, a causa di una segnalazione errata, il cliente si è trovato nell’impossibilità di ottenere prestiti da altri istituti. “Ci sono delle disattenzioni, o una gestione non attenta di questo potere che le banche hanno, e che hanno per una ragione strutturale, di poter garantire una certa tranquillità nei rapporti con i clienti, ma allo stesso tempo devono usare una certa prudenza – ha proseguito Tirelli – La giurisprudenza ha considerato questa attività come pericolosa, perché trattandosi di dati sensibili non sarebbero da trasmettere a terzi. Qui si fa prevalere l’interesse pubblico all’interesse personale alla riservatezza di questi dati. I cittadini possono rivolgersi alla magistratura, con l’assistenza di un avvocato, ottenendo provvedimenti che tutelano e garantiscono la loro posizione, ordinando alla banca la modifica della segnalazione. I tribunali intervengono con una certa tempestività, convocano le parti, sentono le posizioni, e poi emettono una decisione e, se è accolta l’istanza del cliente, ordinano alla banca la modifica. Nel caso di cui abbiamo parlato la particolarità è stata che il giudice ha riconosciuto una responsabilità aggravata della banca, che avrebbe dovuto rendersi conto della sua errata posizione che ha mantenuto e contestato la domanda del ricorrente senza intervenire immediatamente, quando poteva rendersi conto dell’illegittimità della segnalazione visto che non c’era più alcun rapporto. Il giudice ha condannato la banca al risarcimento del danno specifico per responsabilità processuale aggravata”.
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