Il “Progetto Salvezza” della V&V, dopo la prima tappa a Langhirano, si è nuovamente concretizzato con la donazione di un defibrillatore semiautomatico presso la “Zeus Fitness Center” di Sala Baganza. Grazie al contributo degli sponsor del paese (attraverso la partecipazione come inserzionisti sul pannello con la mappatura di tutti i defibrillatori presenti nel comune) è stato infatti possibile donare un nuovo dispositivo salvavita alla suddetta struttura di Sala Baganza. Si tratta di un centro sportivo dotato di palestra e specializzato in corsi di vario genere, tra cui yoga, arti marziali, fitness e attività per bambini. Ha pertanto tutti i crismi del tipico luogo di aggregazione sociale in cui l’attività fisica è all’ordine del giorno: sede ideale per accogliere la donazione del noto apparecchio di soccorso.
La V&V, per l’occasione, è stata rappresentata dal promotore commerciale dott. Benedetto Rossi e dal responsabile progetti Sig. Giordano Grandis. I delegati della ditta sono stati accolti dal titolare della Zeus Fitness Center Sig. Thomas Ghirardi e dalla Sig.ra Debora Montali. Per la seconda volta l’iniziativa ha avuto un grande successo, soprattutto per la necessità di certe sedi sportive ancora sprovviste di poter contare sulla presenza di un defibrillatore in caso di bisogno.
Per ora sono determinanti le forme di beneficienza, tuttavia si spera che in un futuro non troppo lontano, anche in Italia, gli strumenti salvavita siano obbligatori in tutti i centri sociali, specialmente dove si pratica attività fisica. Al momento la legge prevede che siano a disposizione solo in determinate associazioni sportive come squadre di calcio, pallavolo, ecc., ma non nelle palestre e strutture simili.
Il Progetto Salvezza sta quindi prendendo sempre più piede nell’area della provincia di Parma, territorio in cui, a differenza del piacentino, la presenza dei defibrillatori non è poi così capillare. L’obiettivo della V&V sarà quello di procedere nella direzione intrapresa per contribuire ad incrementare i punti in cui si trovano i dispositivi di emergenza: dai centri più abitati ai paesi più piccoli, l’importante è che ci sia un defibrillatore ogni tot. km o centinaia di metri nel caso di grandi comuni o vere e proprie cittadine.
Stefano Massari