Incendio spento. Firmata la nuova ordinanza del Comune di Fidenza dopo il rogo alla Monteplast nel quartiere artigianale La Bionda. Lunedì 29 maggio scuole aperte e ripresa delle attività con alcuni accorgimenti. “L’evento che si è sviluppato poco dopo le ore 13.00 del 27 maggio è stato oggetto di un costante lavoro di gestione sul campo e di raccordo tecnico e informativo tra le Istituzioni competenti”, si legge nella nota congiunta della Prefettura di Parma, Arpae, Ausl Parma, Comando provinciale Vigili del Fuoco e Comune di Fidenza con le nuove misure. Il comando dei Vigili del Fuoco ha concluso i lavori che hanno portato al contenimento prima e alla soppressione del rogo che ha colpito il capannone in via La Bionda 4. Al momento non si alzano più le dense nubi di fumo e si sviluppa a pieno regime il lavoro di Arpae per il rilevamento e l’analisi dei dati relativi alla qualità dell’aria e delle superfici in varie zone della città e anche presso l’Ospedale di Vaio e il Centro sportivo “Ballotta”. I primi risultati di dettaglio sono attesi nei prossimi giorni e “saranno immediatamente comunicati alla popolazione”.
“Tuttavia – si legge nella nota – sulla base dei primi riscontri analitici di Arpae – ottenuti con misurazione istantanee dei composti organici volatili, effettuate in corso di evento e nella giornata di oggi –, sentito il parere favorevole di Ausl Parma e in raccordo con la Prefettura di Parma, si comunica la possibilità della ripresa delle attività, con la raccomandazione di continuare ad osservare alcune delle misure di sicurezza già in essere in tutto il territorio ed in particolare nella fascia che ricade nel raggio di 1.5 km dalla zona del rogo:
- ricoverare in casa gli animali domestici (cani, gatti ecc.)
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non usare foraggi e cereali destinati agli animali;
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non praticare attività sportiva all’aperto;
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limitare la permanenza in spazi aperti se non per ragioni strettamente necessarie;
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non consumare i prodotti coltivati nell’area individuata (ad es. negli orti)
Le scuole di ogni ordine e grado presenti sul territorio comunale potranno operare normalmente, osservando la sola precauzione di non utilizzare gli spazi scolastici all’aperto per attività didattiche, ludiche o di altra natura. Una misura necessaria nell’attesa di conoscere compiutamente le risultanze scientifiche dei rilevamenti. Possono, infine, operare normalmente le attività di somministrazione alimenti/bevande e commerciali, anche in questo caso osservando la precauzione di non utilizzare dehors o altre strutture all’aperto, in special modo nel raggio di 1.5 km dal luogo dell’evento.
“Una eventuale diffusione di diossina nell’aria causata dall’incendio presso la fabbrica di plastica di Fidenza determinerebbe enormi rischi per la salute umana, essendo ben noti gli effetti cancerogeni e neurotossici di tale sostanza sul corpo umano”. Lo afferma la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) lanciando l’allarme su potenziali conseguenze per la popolazione dopo il vasto incendio di ieri pomeriggio alle porte di Fidenza, nel Parmense, che ha distrutto il magazzino dell’azienda Monteplast che produce e commercializza materiale plastico.
Le fiamme hanno causato anche il collasso dell’edificio. Il sindaco di Fidenza, informa un comunicato di Arpae Emilia-Romagna, ha raccomandato di tenere chiuse le finestre nel raggio di un chilometro dall’incendio ed evitare di avvicinarsi e sostare all’esterno nelle aree prossime al rogo. Arpae è stata immediatamente avvisata e i tecnici si sono recati sul posto per effettuare i rilievi degli inquinanti in aria. Sono state effettuate le prime misurazioni con strumentazione portatile (per quanto non sia stato possibile avvicinarsi troppo all’incendio), sono stati eseguiti campionamenti di aria in sacchi ed è stato installato un campionatore ad alto volume per la ricerca di diossine-furani (il furano, come la diossina, è un altro elemento chimico tossico e può essere cancerogeno). Gli esiti analitici saranno diffusi appena disponibili.
“La diossina è un inquinante organico persistente classificato dalla Iarc come cancerogeno certo per l’uomo, oltre ad avere effetti neurotossici ed essere un distruttore endocrino – spiega il presidente Sima, Alessandro Miani – Il rischio aereo della diossina è limitato all’area interessata dai fumi del rogo e, in caso di nube tossica, a tutto il territorio colpito dalla ricaduta a terra dei fumi. Nel 90% dei casi l’esposizione umana alla diossina avviene per via alimentare attraverso il ciclo alimentare completo: frutta e verdura, foraggio di animali, allevamenti di animali, erbivori, carnivori di cui l’uomo si ciba!”.
(Fonte: Ilrestodelcarlino.it)