In vista della prova costume bisogna puntare anzitutto sull’alimentazione adeguata. Nessun effetto tartaruga nonostante le serie di addominali a casa e in palestra? Attenzione, il workout da solo non basta! Anzi, senza l’alimentazione adeguata è proprio insufficiente. E allora che fare? Iniziare dal piatto più che dal tappetino. Ecco come con i consigli della dottoressa Francesca Beretta, biologa nutrizionista, divulgatrice scientifica e ideatrice della dieta Giù la pancia.
«Che gli addominali si facciano, più che altro, a tavola è ormai risaputo! Tuttavia ci sono ancora tante persone che credono che per avere la tartaruga sia necessario sfinirsi di addominali. Non è così, infatti, è la bassa percentuale di grasso addominale a fare la differenza. Anche se abbiamo addominali d’acciaio, finché non si dimagrirà a sufficienza, non si vedranno. Qui entra in gioco anche la genetica: dove si localizza maggiormente il nostro grasso corporeo?
Ciascuno di noi accumula più tessuto adiposo (grasso) in alcune zone specifiche, piuttosto che in altre. Per questo motivo chi tende ad ingrassare sulla pancia farà molta più fatica a “far spuntare gli addominali” rispetto a chi tende a ingrassare sulle cosce. Non dimentichiamoci mai che, oltre all’aspetto prettamente estetico, vi è la salute! Molti studi scientifici hanno chiarito che l’eccessivo accumulo di grasso sulla pancia porta le cellule dell’adipe a produrre mediatori dell’infiammazione (citochine proinfiammatorie) strettamente legati all’aumento di incidenza di malattie cardiovascolari, obesità e diabete di tipo II».
«La dieta per addominali scolpiti prevede in primis la cura dell’alimentazione che miri a considerare più la qualità dei cibi piuttosto che la quantità. Questo perché il ruolo cruciale lo hanno la glicemia e l’insulina. Infatti, sbalzi glicemici e insulinemici sono deleteri soprattutto nei soggetti col classico fisico a mela (accumulano il grasso prevalentemente sulla pancia e sui fianchi). In questi casi sarebbe controindicata una dieta raffinata (pane, pasta bianca ecc..) e dissociata (carboidrati a pranzo e proteine a cena) poiché induce picchi di glicemia nel sangue. Questo aumento repentino di zuccheri libera l’insulina che trasporta lo zucchero ai tessuti; tuttavia, se fegato e muscoli hanno già quantità sufficiente di glicogeno (riserve di zuccheri), allora gli zuccheri in eccesso verranno accumulati, sotto forma di grasso della pancia, andando a “coprire” ulteriormente gli addominali.
«Fare una dieta a basso indice glicemico che contempli piatti completi a tutti i pasti per “smorzare” l’effetto iperglicemico e iperinsulinemico che favorisce l’accumulo di grasso addominale. Per fare una dieta a basso indice glicemico è importante fare pasti con tutti i nutrienti (carboidrati + proteine + grassi) e mangiare tante fibre, contenute in verdura, cibi integrali e frutta. Da evitare completamente bibite, snack, merendine, alcolici, dolci, gelati e cibi molto ricchi di grassi saturi. L’ideale, poi, sarebbe alimentarsi 5 volte al giorno per evitare attacchi di fame e mantenere alte le energie psico-fisiche e il metabolismo.
Dalla colazione fino al pranzo è utile concentrare una quota maggiore di carboidrati ricchi di fibre come i cereali integrali ed i loro derivati (farro, orzo, miglio, amaranto ed i più comuni pasta, riso, pane non raffinati). Le fibre favoriscono il senso di sazietà perché vanno masticate a lungo. La masticazione invia importanti segnali di sazietà al cervello, che evitano. Nello stomaco le fibre fungono da spugna: bevendo abbastanza acqua si gonfiano donando la sensazione di pancia piena. Le fibre inoltre favoriscono la regolarità intestinale, importantissima per avere un addome piatto e scolpito, privo di gonfiore. Non dimentichiamo le fonti proteiche: gli aminoacidi, i mattoni dei muscoli non si prendono solo da carne e pesce. Vanno consumati anche legumi per bruciare grasso addominale, così come soia, uova, cereali integrali e formaggi magri.
(Fonte: Style.corriere.it)