Per Di Maio l’operazione militare russa è “un’ingiustificata aggressione”, mentre per Enrico Letta si “deve reagire a questa sfida senza precedenti”.

 

Italian Prime Minister Mario Draghi attends his year-end press conference in Rome, Italy, 22 December 2021. In his speech, the Italian Prime Minister hinted that he would be inclined to accept being head of state when the position opens in January 2022, saying that his government has laid the foundation for his work to be continued regardless of who is at its helm. ANSA/Riccardo Antimiani

 

“Siamo al lavoro con gli alleati europei e della NATO per rispondere immediatamente, con unità e determinazione”.

Così il presidente del Consiglio Mario Draghi commenta l’attacco russo in Ucraina e aggiunge che  “il Governo italiano condanna l’attacco della Russia all’Ucraina.

Ma la condanna della politica italiana è praticamente unanime.

Al Senato i capigruppo di Pd, M5s FdI, Lega, FI, Iv e LeU chiedono a presidente Draghi di intervenire al più presto in Aula, possibilmente oggi stesso, per riferire sulla crisi.

“L’Italia deve condannare senza ambiguità l’attacco all’Ucraina e, insieme agli alleati, reagire a questa sfida senza precedenti ai principi di libertà e democrazia in Europa. I comodi terzismi son stati spenti dalle bombe di Putin; ora è o di qua o di là”, scrive su Twitter il segretario del Pd, Enrico Letta. Mentre il coordinatore nazionale di Forza Italia e vicepresidente del partito popolare europeo, Antonio Tajani osserva: “Condanniamo fermamente l’aggressione militare russa alla quale assistiamo con grande preoccupazione. Sosteniamo l’unità dell’Occidente dinnanzi a questa ennesima violazione della Carta delle Nazioni Unite”.

“E’ inaccettabile l’attacco russo in Ucraina. Un pensiero alle vittime di questa assurda guerra e alle famiglie che stanno piangendo i propri cari. L’Italia sia come sempre al fianco di Europa e Stati Uniti in nome della libertà e dei valori”, scrive su Twitter il leader di Iv, Matteo Renzi.

“La Lega condanna con fermezza ogni aggressione militare, l’auspicio è l’immediato stop alle violenze. Sostegno a Draghi per una risposta comune degli alleati” dice il leader della Lega Matteo Salvini che invita a non “usare questa tragedia” per “beghe interne alla maggioranza”. Ma scoppia la polemica con il Pd perché la Capogruppo alla Camera Debora Serracchiani chiede dal leader leghista “parole più chiare” sulla crisi ucraina. E lui ribatte: ‘Chi riesce a fare polemica politica perfino in ore così drammatiche, fra morti e feriti, è davvero uomo da poco”.

“L’attacco scatenato a freddo, quando c’erano ancora margini di azione per la diplomazia, da Putin è gravissimo, ingiustificabile, inaccettabile. La comunità internazionale deve rispondere con massima fermezza e durezza difendendo la libertà e l’indipendenza dell’Ucraina. Ma allo stesso tempo bisogna continuare strenuamente a percorrere ogni strada per fermare l’escalation e far tacere le armi. Neppure in un momento così tragico dobbiamo arrenderci alla logica feroce della guerra”, afferma la capogruppo di LeU al Senato, Loredana De Petris.

“Inaccettabile attacco bellico su grande scala della Russia di Putin contro l’Ucraina. L’Europa ripiomba in un passato che speravamo di non rivivere più. È il tempo delle scelte di campo. L’Occidente e la comunità internazionale siano uniti nel mettere in campo ogni utile misura a sostegno di Kiev e del rispetto del diritto internazionale». Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

“La Guerra torna in Europa. L’Occidente deve essere compatto. Altrimenti si sbriciolerà. In Italia nessuna manovra parlamentare dei partiti di maggioranza contro il Governo Draghi deve essere più tollerata. E chi gioca a fare il filorusso vada all’opposizione ora”, scrive su Twitter il leader di Azione Carlo Calenda

Vescovi del Mediterraneo, riuniti a Firenze, “esprimono preoccupazione e dolore per lo scenario drammatico in Ucraina, e rinnovano la loro vicinanza alle comunità cristiane del Paese”. Accogliendo l’invito del Papa a vivere il 2 marzo una giornata di digiuno e preghiera per la pace, i Vescovi “fanno appello alla coscienza di quanti hanno responsabilità politiche perché tacciano le armi. Ogni conflitto porta con sé morte e distruzione, provoca sofferenza alle popolazioni, minaccia la convivenza tra le nazioni. Si fermi la follia della guerra!”. Essi “conoscono bene questo flagello, per questo chiedono a una sola voce la pace”.

     

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