Cavalli selvaggi dell’Aveto, la Regione rassicura: nessun maltrattamento. Arriva la risposta degli animalisti: allontanarli dalla loro terra e dai loro branchi, è già esso stesso un maltrattamento.
Nessuna azione lesiva del benessere di questi animali, dichiarano la Regione Liguria e Giovanni Toti in un comunicato.
“Questi cavalli, che erano abituati a vivere liberi, sono stati catturati e rinchiusi in un recinto, e vorrebbero deportarli e allontanarli dal loro territorio, dai loro branchi, dagli altri cavalli con cui hanno vissuto per anni. Gli animali hanno sentimenti, e allontanare un cavallo dal suo territorio e dal suo branco è già di per sè una lesione del suo benessere, perchè significa causargli sofferenza e disagio. Sofferenza e disagio che in questo modo si sta causando inoltre anche a tutti noi, perchè non è possibile pensare di voler far entrare questi cavalli in un allevamento!”, è la risposta di Meta Parma.
“Hanno sentimenti, non sono oggetti, sono esseri senzienti, vedi art.9 della Costituzione. Allontanarli dai loro luoghi e dai loro affetti è già esso stesso un maltrattamento, e ancor peggio sarebbe farli entrare in un allevamento dove altri animali vengono mandati al mattatoio.
Sono cavalli selvaggi, abituati a essere liberi, e per un cavallo libero entrare in un allevamento sarebbe peggio che morire.
Questi cavalli non devono entrare in un allevamento, insiste l’associazione Meta Parma. Dovrebbero rimanere nella loro terra e nei loro luoghi, ma dicono che faranno analisi del sangue in un allevamento e poi li libereranno altrove. Ma non ha senso: le analisi piuttosto dovrebbero farle in un santuario scelto dalle associazioni del luogo, non in un allevamento. Siamo davanti a una situazione assurda e paradossale, queste dichiarazioni non convincono, proprio come accaduto per i cinghiali della Maggiolina, inseriti in una ex zac di un cacciatore invece che essere affidati a un santuario degli animalisti. E qui non c’è la scusa della peste suina! Abbiamo fatto di tutto per i cinghiali di La Spezia, e poi non li abbiamo più visti, solo in qualche ripresa notturna, da lontano, ed è come se ce li avessero rubati dal cuore. In questi giorni siamo anche molto preoccupati per Perla e Amara, perchè non si vedono più neanche nelle riprese notturne, e si teme che sia successo qualcosa, e tutto questo non sarebbe successo se fossero stati affidati a un rifugio. I cinghiali della Maggiolina erano sani, ma stranamente non potevano essere trasportati in un rifugio a causa della peste suina. Ora però qui si tratta di cavalli, non sono cinghiali, qui non c’è la scusa della peste suina, e quindi non hanno nessun motivo per non affidarli agli animalisti. Questi cavalli sono cavalli selvaggi, non sono un problema ma una risorsa, dovrebbero rimanere nella loro terra, ma una cosa è certa: non entreranno in un allevamento!
LA PETIZIONE PER SOLE
Sette cavalli selvaggi dell’Aveto sono stati catturati e rinchiusi in un recinto, rischiano di essere deportati e finire in un mattatoio.
Tra loro, c’è anche Sole, una cavalla cieca, incinta, e crescono le proteste degli animalisti e l’indignazione dell’opinione pubblica.
“Sole dovrà diventare mamma e rimanere libera nella sua terra, dove è sempre stata”, dice Meta Parma. “Questi cavalli stupendi sono parte del cuore dell’Italia, sono una meraviglia della natura, e non è accettabile nè normale voler eliminare sempre gli animali liberi. Stiamo vivendo una continua emergenza di animali da salvare, dopo la volta dei cinghiali perseguitati ovunque, dopo gli animali della Sfattoria degli Ultimi, dopo i daini, ora è la volta dei cavalli. Ormai è chiaro che qualcosa non va, il problema dovrebbero essere gli allevamenti intensivi e le gabbie, non gli animali liberi. Gli animali non sono oggetti, sono esseri senzienti, come riporta finalmente anche la nostra Costituzione all’art.9. È ora che anche le istituzioni cambino atteggiamento e riconoscano gli animali come esseri senzienti, con diritto alla vita e alla libertà. Non è accettabile che una futura mamma come Sole debba rischiare il mattatoio, oltretutto qui si tratta di cavalli speciali, da proteggere e tutelare. I cavalli selvaggi dell’Aveto sono paragonabili ai cavalli selvaggi americani e a quelli della Mongolia, rappresentano in Italia un’unicità e una risorsa naturalistica preziosa sia per lo studio in natura sia per il rapporto con l’ambiente e la conservazione dell’habitat. Sono cavalli speciali con una storia speciale, vivono nella val d’Aveto da tantissimi anni, e meritano rispetto e protezione. Già negli anni passati questi cavalli hanno subito attacchi simili, addirittura nel 2019 uno di loro, chiamato Penn, veniva rubato e ritrovato nel recinto di un mattatoio, per fortuna ancora vivo. A questo punto ci chiediamo come mai è così difficile per la nostra specie lasciare vivere gli animali, e rispettarli, tutelando così anche l’ambiente e la nostra stessa esistenza. Siamo in emergenza climatica, il problema sono gli animali in gabbia, non quelli liberi!”
È stata aperta anche una petizione ( change.org/ salviamoicavallidellaveto ) dal titolo “Salviamo i cavalli dell’Aveto”, di cui riportiamo il testo.
Sole dovrà diventare mamma!
I cavalli selvaggi dell’Aveto, liberi da tantissimi anni, amati da tutta Italia, sono stati catturati e rinchiusi in un recinto per la deportazione. Non è la prima volta che i cavalli dell’Aveto rischiano di finire in un mattatoio, è già successo altre volte, e purtroppo sta succedendo ancora.
Hanno rinchiuso sette cavalli in un recinto, privandoli della loro libertà e destinandoli ad essere trasportati chissà dove e chissà per quale triste fine. Tra loro c’è anche Sole… Sole è cieca, Sole è incinta, Sole dovrà diventare mamma!
Chiediamo che vengano immediatamente liberati! Li vogliamo liberi, li vogliamo vivi! Li difenderemo!
Associazione Meta Parma