Un viaggio attraverso mondi a noi ignoti nel centro della nostra città
La mostra Vedere l’invisibile, ideata e organizzata dal Settore Museale dell’Università di Parma all’APE Museo, resterà aperta fino al 26 febbraio 2023.
Link del sito della mostra : https://vederelinvisibile.com/
Il ‘paese delle meraviglie’ che vi accingete ad attraversare vi svelerà la natura intima del nostro mondo e alcuni aspetti del nostro vivere, e vi spalancherà i misteri dello spazio di cui non conosciamo i limiti.
All’ingresso, la fantasia di un artista vi prenderà per mano e con stupore vi accorgerete di quanti, degli oggetti con cui quotidianamente interagite, guardate senza vedere.
Poi, vi troverete ad avanzare seguendo un filo che si srotola lungo tutte le pareti delle sale della mostra, illustrando i tredici temi che via via vengono proposti e descrivendo i diversi strumenti che vengono esposti. Troverete molti monitor su cui vengono proiettati video che approfondiscono ed espandono l’argomento del tema; alcuni scorrono in loop, mentre altri possono essere guardati sui vostri smartphone o con i tablet disponibili al desk della mostra. Basterà inquadrare i Qr Code per attivare video, realtà aumentata, visite virtuali, approfondimenti letterari. Troverete anche alcuni exibit interattivi.
Il primo gruppo di temi include ciò che è ‘Invisibile perché infinitamente piccolo’. Vi metterà in grado di osservare i submicroscopici, fondamentali componenti di cui la materia è costituita, dal più piccolo elettrone alla più grande molecola e fino alla cellula, affacciandovi al mondo della vita.
Come primo impatto, potrete giocare con gli elettroni, particelle indivisibili, le più piccole e più leggere, e provare voi stessi a spostarle a vostro piacere.
E l’elettrone lo ritroverete all’interno dell’atomo, insieme al protone, al neutrone e al nucleo, penetrando nella materia sino ad arrivare a incontrare il quark, per poi risalire alle molecole, sia inorganiche che organiche, in cui gli atomi si organizzano in architetture ben precise, con diverse disposizioni e gradi di complessità.
Potrete constatarlo vedendo i modelli che riproducono le strutture di cristalli e di DNA. E sarà una sorpresa, nel passaggio tra una sala e la successiva, attraversare la molecola dell’adrenalina.
Troverete ricostruita, inoltre, la ‘topografia’ di queste strutture, con colline e valli tracciate seguendo la forma delle molecole.
Poi, nel proseguire dovrete compiere un salto: verso la vita.
Dapprima incontrerete un essere un po’ strano, osservato già nelle forme viventi che ci hanno preceduto nella nostra evoluzione e che fa tuttora parte di noi: il virus, una forma vivente che però non è in grado di vivere autonomamente, e che ancora non conosciamo a fondo.
In seguito sarà possibile conoscere meglio le cellule, le più piccole strutture che possono essere considerate esseri viventi, e osservare le caratteristiche strutturali e i fenomeni dinamici alla base dei processi molecolari che sostengono la vita.
E’ sorprendente quanto appaiano varie le tante forme di vita intorno a noi: di alcune di loro conosciamo solo l’aspetto esterno, ed è il loro interno ad essere invisibile. Mentre altre rimangono invisibili perché protette nel loro ambiente vitale. Ma una, diversa dalle altre, è invisibile perché immateriale. Ciò che le accomuna è che ciascuna di loro è ‘Invisibile perché nascosta’.
In questo settore della mostra irrompe prepotentemente l’essere umano, che si interroga su come ciascuno di noi abbia compiuto il miracolo di nascere. E potrete seguire come un embrione umano si modifica per prepararsi ad affrontare quella che sarà la sua, così unica, vita.
Eppure non gli basta. Ha bisogno di sapere come funziona quella macchina che è il suo corpo. E così potrete scoprire in una serie di immagini non solo come sono fatti gli organi del nostro corpo, ma anche come funzionano, come reagiscono alle aggressioni esterne, quali messaggi mandano all’esterno quando qualcosa non funziona come dovrebbe, e tanto altro.
La Terra brulica di vita, e molta parte di essa popola quel suolo che calpestiamo. Buio, ristretto, affollato di forme di vita molto diverse tra loro. Il che richiede una notevole capacità di adattamento. Qui, vi verrà data la possibilità di vedere come vivono alcuni insetti, che dimorano nel suolo dove interagiscono con l’ambiente abiotico.
E, infine, dalla storia sappiamo che l’uomo è portato a creare comunità organizzate, cioè società. La caratteristica della società moderna è un groviglio di relazioni che sovrastano un luogo simbolo della società: la città. Qui viene rappresentata con una nuvola, un ambiente nascosto che raccoglie, in forma digitale, tutti i nostri dati forniti dai diversi dispositivi disseminati nella città e da quelli che portiamo con noi.
Vi inoltrerete poi nell’immensità dello spazio in cui la nostra Terra è immersa, andando a cercare ‘L’invisibile perché lontano, proveniente da lontano o insensibile agli occhi’
Seguendo l’ordine del percorso della mostra, partiamo dalla radiazione emessa dal sole e da cosa significa ‘invisibile perché insensibile agli occhi’. Oltre ai colori che noi vediamo, gli oggetti hanno colori ai quali i nostri occhi sono ciechi. Questo avviene nell’infrarosso. Vedrete, invece, come questi colori nell’infrarosso possono essere resi visibili ai nostri occhi e aggiungere nuove informazioni sulla natura degli oggetti. Se usati per esplorare la superficie di pianeti del Sistema solare, contribuiscono a rivelare l’insieme dei minerali che compongono le rocce e i suoli presenti su quei pianeti.
Ampliando lo sguardo, ci troviamo nell’universo, perennemente attraversato da raggi cosmici, costituiti da particelle che viaggiano guidate da forze elettriche e magnetiche. Incontrando l’atmosfera terrestre, questi raggi si manifestano con le aurore boreali, poi arrivano ad attraversare anche la Terra e i nostri corpi, senza lasciare su di noi alcun segno di questo passaggio. Vedrete, però, che lasciano un segno quando attraversano una nebbia di vapore di alcool sovra-saturo, disegnando tracce di diversa lunghezza, spessore, forma e direzione, e facendo capire: “guarda, sono qui”.
Andando ancora più lontano, ci scontriamo con le teorie dell’universo, che ci costringono ad abbandonare il nostro modo consueto di pensare i fenomeni fisici che conosciamo, per assumerne uno che i fisici amano chiamare ‘controintuitivo’. Per esempio: spazio e tempo sono un tutt’uno che viene modificato dalla materia, producendo increspature che si propagano come onde per tutto l’universo, noi compresi. Controintuitivo? Eppure, qui, avrete pronto un viaggio durante il quale avrete modo di osservare queste onde gravitazionali: il canto di buchi neri e stelle di neutroni che vibrano insieme.
Siamo arrivati alla fine del nostro cammino per la ricerca dell’invisibile, toccando ‘stazioni’ che vanno dalle particelle subatomiche alla morfologia delle molecole e delle cellule; dalla vita non-autonoma dei virus all’interno del corpo umano e alla nuvola digitale; dai colori nell’infrarosso dei pianeti alle particelle cosmiche e alle onde gravitazionali.
In questo viaggio ci siamo serviti di molti strumenti diversi, tra cui tubi a raggi catodici, microscopi ottici, a raggi x e a forza atomica, diffrattometri e spettrofluorimetri a raggi x, diagnostica per immagini, tracce digitali, spettrometri a immagine, camera a nebbia, interferometri ottici.
Questi sono stati i rivelatori che hanno acuito e ‘allargato’ i nostri occhi.
La spinta alla ricerca dell’invisibile ha, nella storia, occupato la mente di filosofi, incantato poeti e letterati, stimolato artisti visivi. Per non parlare dei musicisti, che con l’invisibile non solo dialogano, ma anche lo creano.
Forse per questa suggestione la mostra ha pensato di includere una sezione trasversale: ‘La scienza e l’immaginario. Scrivere, disegnare, pensare l’invisibile’, con pannelli a sfondo color magenta distribuiti in diverse sale, che riportano immagini degli effetti che i cambiamenti che lo sviluppo delle scienze e delle tecnologie hanno indotto nel nostro modo di osservare e pensare, man mano che veniva svelandosi l’invisibile. Un modo per invogliare a ripercorrere la mostra, creando un filo che leghi tra loro questi pannelli.
Sono state forse anche queste considerazioni che hanno portato all’allestimento di una piccola mostra con lavori di bambini di età prescolare, ancora con pochi input esterni, che rappresentano la loro visione di concetti come ‘infinitamente piccolo’ e ‘infinitamente grande’. Per indagare, alla sorgente, come nasce la fantasia, l’intuizione, la coscienza del fuori di sé nel cucciolo d’uomo.