Perquisizioni e sequestri della Guardia di Finanza e della Procura di Parma all’Aipo, l’Agenzia interregionale per il fiume Po con l’ipotesi di corruzione e peculato.
Sotto osservazione c’è, in particolare, secondo quanto riporta l’agenzia Ansa, l’incontro fra il direttore dell’Aipo, Meuccio Berselli e un imprenditore edile durante il quale ci sarebbe stato lo scambio di una busta, immediatamente controllata dai finanzieri, con dentro tremila euro in contanti. Un altro scambio di buste sarebbe stato osservato, sempre dalle stesse Fiamme Gialle, tra lo stesso imprenditore e un altro dirigente di Aipo.
La Guardia di Finanza ha fatto perquisizioni a Parma, Reggio Emilia e Cremona: negli uffici di Aipo, dell’impresa edile, nelle abitazioni dei principali indagati e nella sede dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po – dove è stata acquisita documentazione d’interesse sul presunto impiego indebito dell’autovettura da parte dell’ex segretario -, negli uffici Aipo, nell’impresa edile e nelle abitazioni dei principali indagati.
A casa dell’ex segretario generale dell’Agenzia di Bacino del Po, adesso direttore Aipo è stato trovato, in un borsone, avvolto in un elastico, il denaro contante pari a tremila euro, sequestrato in relazione all’ipotesi di reato di corruzione. In casa dell’altro dirigente sono state trovate diverse buste con oltre 23mila euro.
Le somme, ritenute provento dei reati corruttivi, sono state sequestrate. L’Aipo, sottolinea la Procura di Parma, è tra l’altro destinataria di ingenti somme nell’ambito del Pnrr. L’ipotesi di reato, nell’indagine condotta dalla Guardia di Finanza coordinata dalla procura parmigiana diretta da Alfonso D’Avino, è anche quella di peculato perché l’indagine era nata per verificare il possibile uso indebito di un’auto di servizio.
Cos’è l’Aipo
L’Agenzia interregionale per il fiume Po con sede nella città ducale – come ente strumentale delle Regioni Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia e Veneto – si occupa della sicurezza idraulica e della navigazione del “Grande fiume”. Nell’ultimo periodo è stata impegnata, in particolare, su due fronti: la gravissima crisi di siccità che ha investito in estate (ma continua tutt’ora, con il grande fiume ai minimi storici mensili) e i progetti finanziati con i fondi del Pnrr. Con compiti diversi e con il controllo diretto da parte del governo attraverso il Ministero dell’Ambiente, opera l’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po. Entrambe hanno sede a Parma e, per ovvie ragioni, lavorano spesso a stretto contatto.
(Fonte: Ilrestodelcarlino.it)