Cominciamo col farci gli auguri di buon Natale e buone feste. Cosa è successo quest’anno? Sono successe tante cose, belle e brutte. Una delle più brutte è che ci ha lasciato Fabrizio Castellini, una spina nel fianco per tutti quelli che osavano fare cose poco chiare sul territorio di Parma e provincia. Con la sua dipartita gli abusivi di ogni ordine e grado avranno vita più facile; cercheremo in qualche modo di tenere alta la guardia noi di Zerosette, come abbiamo sempre fatto e speriamo di riuscirci. Fabrizio Castellini mancherà a tutte quelle persone oneste che in qualche modo si riconoscevano nel suo giornale e nel suo modo di scrivere sugli scandali parmigiani. Ci mancherai Fabrizio, fai buona strada. Altra cosa importante è che la destra ha vinto le elezioni interrompendo un ciclo infinito di tiriamo a campare: speriamo che qualcosa di buono combini anche se ho il sospetto che dai politici non ci sia mai da aspettarsi nulla di positivo. Basta andare davanti ad una pompa di benzina per capire subito che nulla cambierà. A Parma il nuovo sindaco è uguale a quello vecchio, e come pronosticato in tempi non sospetti, prono ai poteri forti. A Parma se vuoi campare e non rischiare di fare la fine di Vignali devi asservire chi comanda veramente e in silenzio. Si parla sempre di mafia di qua e di mafia di là, ma c’è da chiedersi dov’è che non c’è la mafia con i dovuti distinguo. Per il resto di altre grandi novità non ce ne sono, solita routine. La guerra in Ucraina continuerà fino a quando non uccideranno putin, sempre che non morirà da solo o si suiciderà, che poi è quello che il mondo si augura, d’altronde chi è che non spera nella pace? Il mondo è pieno di tiranni feroci che andrebbero eliminati: ne accennerei un “piccolo” numero ma mi limiterò a dire di tutti quei dittatori che non lasciano liberi i loro popoli di vivere la propria vita in piena libertà. La lista sarebbe lunghissima. Mi limito ad augurarvi e ad augurarmi il meglio per tutti noi, sempre più convinto che la libertà di tutti è il bene più prezioso che esista.

Marcello Valentino

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