Il salmone è uno degli alimenti principi dell’alimentazione sana, inserito nelle diete dei runner di tutto il mondo. I motivi sono più d’uno e lo rendono davvero un alimento unico. Abbiamo chiesto a Valentina Segreto, biologa nutrizionista, dottoressa in alimentazione e nutrizione umana e in nutrizione sportiva, che svolge attività di consulenza nutrizionale per gli atleti, di raccontarci questo alimento.
“Quando parliamo di salmone genericamente ci riferiamo a quello atlantico – spiega la dottoressa Segreto –. Di base, questo pesce viene considerato un buon prodotto alimentare, che contiene una serie di sostanze che aiutano l’organismo ad assolvere diverse funzioni”.
“Lo consideriamo un prodotto ‘essenziale’, perché contiene nutrienti che il nostro corpo non riesce a produrre e che dunque deve assumere con l’alimentazione. Nel salmone troviamo infatti gli Omega-3, acidi grassi polinsaturi che svolgono tantissimi ruoli all’interno dell’organismo. Sono utili a riequilibrare il profilo lipidico, ci aiutano a diminuire i trigliceridi nel sangue e così facendo riducono il rischio di cardiopatie. Non solo, gli Omega-3 hanno anche proprietà neuroprotettive, preziose in molte patologie neurodegenerative e metaboliche”.
Il nostro corpo può assicurarsi questi importanti acidi grassi attraverso il pesce grasso, il pesce azzurro, ma anche mediante alghe e semi di lino.
“Quando si fa movimento, portiamo il nostro corpo a uno stato infiammatorio. Gli Omega 3, come dimostra la letteratura scientifica, svolgono un’importante funzione antinfiammatoria nell’ambito dell’esercizio fisico, aiutano nel recupero muscolare e agiscono a livello articolare. Alcuni studi affermano che siano in grado di ridurre i rischi di infortunio, anche se ancora non c’è un consenso unanime. Questa funzione antinfiammatoria risulta particolarmente preziosa durante le sessioni allenanti intense”, continua la dottoressa Valentina Segreto.
A tutto ciò si aggiunge la buona presenza di vitamina D che assicura un adeguato funzionamento di muscoli, cuore, polmoni e cervello, sostiene la funzione immunitaria e ha un ruolo neuroprotettore e agisce da ormone. Sempre in ambito sportivo, il salmone è considerato una buona fonte proteica: le proteine di origine animale e ittica sono proteine complete e di alta qualità. “Visto che il nostro sistema muscolo-scheletrico è formato da proteine, il reintegro di questo elemento dopo una sessione allenante risulta fondamentale per la ricostruzione e la riparazione dei tessuti danneggiati. Il salmone è un buon recovery food post gara e allenamento”.
“Inoltre, pur essendo un pesce grasso, ha bassi livello di colesterolo, pari a 35 milligrammi su 100 grammi di parte edibile. Altri dati sono: 12 grammi di grassi (prevalentemente buoni) e 18,4 g di proteine per 100 grammi di prodotto”. Poiché fornisce al nostro corpo proteine, sali minerali, alcune vitamine del gruppo B, vitamina D, vitamina A e acidi grassi essenziali, il salmone potrebbe essere inserito nella nostra dieta con una frequenza bisettimanale.
“Essendo comunque un pesce grasso, per la persona sana ma sedentaria ne viene consigliata l’assunzione una volta a settimana», continua la biologa nutrizionista. «Diverso il discorso per il runner che, avendo una diversa richiesta energetica, può ipotizzare un consumo di salmone due volte a settimana per un totale di 300 grammi ogni sette giorni”.
“Il salmone contiene anche vitamine B6 che sono fondamentali nel processo di conversione del cibo in energia e dunque protagoniste del metabolismo energetico”.
Ci sono diversi modi in cui questo alimento arriva sulle nostre tavole, essendo un prodotto che si presta a vari tipi di consumo. Ovviamente il requisito fondamentale è che il prodotto di partenza sia buono. “Nella grande distribuzione, gli alimenti devono sottostare a dei controlli rigidissimi e rispondere a criteri di qualità elevati. La nostra legislazione è davvero ferrea da questo punto di vista. In ogni caso, sono tre gli aspetti da considerare quando si acquista il salmone: la qualità dell’occhio (ovvero se è integro con la pupilla ben delineata, il che significa che è pescato da poco), la lucentezza delle squame e, infine, l’odore”.
(Fonte: Runnersworld.com)